Canali Minisiti ECM

Il diabete si previene a tavola: trionfo della dieta mediterranea

Diabetologia Redazione DottNet | 13/11/2019 16:20

Da diabetologi un giro d'Italia con ricette diabetically-correct

 Dalle fave e cicoria pugliesi alla minestra di fagioli e cavolo alla fiorentina, dalla zuppa di zucca alla milanese agli arancini e caponata 'light' siciliani: è un vero e proprio 'giro d'Italia' a tavola con ricette rigorosamente 'diabetically correct', in cui trionfano gusto e Dieta mediterranea, quello proposto dalla Società italiana di diabetologia (Sid) in occasione della Giornata mondiale del diabete che si è celebrata il 14 novembre scorso. "L'idea alla base di questa iniziativa - spiega Agostino Consoli, presidente eletto Sid - è quella di raccogliere delle ricette regionali che insegnino a confezionare cibi sani, ma al tempo stesso buoni. Perché l'aforisma 'se è buono fa male' è una 'oldfake news'".

E per alcune di esse, sottolinea il presidente Sid Francesco Purrello, "stiamo mettendo a punto delle vere e proprie video-ricette con l'aiuto di chef stellati, da proporre al grande pubblico sui social per dare la massima diffusione a questo piacevole messaggio di prevenzione". La dieta ideale per la prevenzione e il trattamento delle persone con diabete, spiegano i diabetologi, prevede una alimentazione ricca di fibre (da ortaggi, frutta, cereali non raffinati) e povera di grassi animali, mentre le fonti di carboidrati da preferire sono cereali integrali, frutta, legumi e vegetali. Inoltre, un'introduzione moderata di alcol, fino a 10 grammi al giorno nella donna e 20 grammi al giorno nell'uomo, è accettabile, tranne che nei soggetti obesi o con elevati valori di trigliceridi. Non ci sono invece prove scientifiche dell'utilità di somministrare alle persone con diabete supplementi vitaminici e anche l'uso di alimenti 'dietetici' per diabetici non è supportato da evidenze scientifiche. "L'alimentazione - sottolinea Giorgio Sesti, presidente della Fondazione Diabete e Ricerca - è una delle pietre miliari nella prevenzione e nel trattamento del diabete tipo 2. Essa ha come obiettivo non solo il miglioramento del controllo glicemico e degli altri fattori di rischio cardio-metabolici, ma anche la riduzione delle malattie cardiovascolari".

pubblicità

Gli esperti mettono però in guardia dalle 'nuove' diete: "Le evidenze scientifiche disponibili non consentono di valutare - avverte Sesti - gli effetti a lungo termine delle diete vegetariana, vegana, chetogenica e paleolitica sul diabete tipo 2 e le sue complicanze. Viceversa la Dieta mediterranea, basata sull'introito di alimenti ricchi di fibre, provenienti da ortaggi, frutta e cereali non raffinati e povera di grassi di origine animale, è stata ampiamente studiata dimostrando i suoi benefici sia sul controllo del diabete sia sul rischio cardiovascolare". Così, l'aderenza a un modello alimentare mediterraneo, conclude l'esperto, "riduce l'incidenza del diabete del 52% rispetto a una dieta povera di grassi".

Commenti

I Correlati

Una review pubblicata sul Journal of Traslational Medicine punta i riflettori su alcuni alimenti che fanno parte integrante della dieta mediterranea, ma che vengono spesso sottovalutati

Minelli: "La parola chiave è moderazione"

Prima tranche per la riforma che riguarda milioni di malati

Lettera aperta per richiamare l’attenzione della politica verso l’emergenza del diabete come priorità nel quadro dei sistemi sanitari

Ti potrebbero interessare

Lettera aperta per richiamare l’attenzione della politica verso l’emergenza del diabete come priorità nel quadro dei sistemi sanitari

Sid: "Serve limitare l'uso di cibi ultra-processati e guardare le etichette, la politica indichi regole più stringenti"

Firmato e inviato alle principali Istituzioni del Paese un documento con cui si chiede di potenziare la rete diabetologica, di garantire l’equo accesso alle cure su tutto il territorio nazionale, di investire in prevenzione e diagnosi precoce, di svi

Nel nuovo Consiglio Direttivo, Vice Presidente vicario è la Dr.ssa Ketty Vaccaro, Vice Presidente il Prof. Davide Lauro, Segretario Generale il Prof. Alfonso Bellia

Ultime News

Pubblicate sull’European Journal of Cancer le raccomandazioni stilate da esperti provenienti da 5 continenti e da società scientifiche internazionali

La MIP-C si può sviluppare anche in chi ha avuto il virus lieve

Radiologi e clinici del Policlinico Gemelli hanno ideato un metodo per 'taggare' con una piccola spirale metallica (microcoil) queste lesioni

Di natura infiammatoria cronica e progressiva, è provocata da un “corto circuito” del sistema immunitario. Interessa l’esofago causandone il restringimento. La sua principale conseguenza è che diventa difficile, a volte impossibile, la deglutizione